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Cosa accade quando Google consent mode entra in funzione

By 14 Aprile 2023Gennaio 19th, 2024Web Analytics

Nell’era della privacy digitale, le aziende devono bilanciare la raccolta di dati e le esigenze di marketing con il rispetto dei diritti degli utenti. Il consent mode di Google si presenta come una soluzione avanzata e dinamica che consente alle organizzazioni di adattare il comportamento di Google Analytics 4 e Google Ads alle scelte degli utenti in termini di consenso all’uso dei cookie e degli identificatori. Attraverso l’interazione con la piattaforma di gestione del consenso (CMP), il consent mode ottimizza la raccolta di dati anonimi, garantendo al contempo la conformità alle normative sulla privacy.

Questo articolo esplorerà il funzionamento di consent mode, le soglie necessarie per la sua attivazione e i benefici che può offrire alle aziende in termini di recupero di dati analizzabili relativi al traffico del sito. Scopriremo come questa funzionalità innovativa possa aiutare le organizzazioni a ottenere una visione più completa del comportamento degli utenti, pur rispettando le loro scelte in materia di privacy.

Cos’è il consent mode di Google (modalità di consenso)

Il consent mode, o modalità di consenso, è una funzionalità che permette di comunicare a Google lo stato del consenso all’uso dei cookie o degli identificatori concesso o meno dagli utenti (a proposito, è uscita la Consent mode v2 di cui parliamo in un articolo dedicato). Interagendo con la piattaforma di gestione del consenso (CMP), il consent mode riceve le scelte degli utenti e adatta dinamicamente il comportamento relativo alla creazione e lettura dei cookies da parte dei tag Google Analytics 4 e Google Ads. Quando i visitatori accettano il consenso, i tag vengono attivati normalmente, creando o leggendo i dati di identificazione dai cookies di Google. Quando i visitatori negano il consenso, i tag inviano “ping” con informazioni anonime sugli utenti, senza leggere o creare cookies.

In un secondo momento Google Analytics 4 e Google Ads, attraverso degli algoritmi di modellazione, integrano i dati raccolti direttamente, ovvero i dati degli utenti che hanno dato il consenso, con i dati stimati relativi agli utenti che non hanno lasciato il loro consenso. In questo modo potremmo avere una visione di insieme più completa del traffico del sito.

Soglie Necessarie per l’Applicazione di consent mode

Affinché il consent mode abbia effetto, è necessario soddisfare alcune soglie specifiche. La proprietà deve avere:

  • almeno 1000 utenti giornalieri che acconsentono al tracciamento per almeno 7 dei 28 giorni precedenti all’attivazione delle modellazioni
  • almeno 1000 eventi al giorno con consenso al tracciamento negato, per almeno 7 giorni

In altre parole, consent mode è una funzionalità dedicata alle proprietà che hanno, in media, almeno 1200-1500 utenti giornalieri. Al disotto di questa soglia, i dati stimati non saranno disponibili con continuità.

Quali sono i benefici di consent mode quando entra in azione

I benefici di consent mode dipendono da molti fattori (in primis, se la richiesta del consenso è stata ottimizzata) ma possono essere anche vasti. Nel caso dell’esempio che vi mostro sotto, relativo ad un progetto che stiamo seguendo, l’implementazione di Consent mode ha portato un recupero di visibilità del +500% in termini di sessioni negli ultimi 28 giorni, utilizzando un metodo di identificazione “Sfumato”, ovvero il metodo di identificazione che prevede dati modellati, rispetto all’identificazione utente “Basata sul dispositivo”.

Report identity: Sfumata, consent mode attivo

Report identity: Basato sul dispositivo

Anche in Google Ads, sempre per lo stesso account, è possibile accedere ai dati modellati riguardanti le conversioni.

Questo invece è un esempio da un account differente. In questo caso, dopo 50 giorni di attesa dall’abilitazione di consent mode, la modellazione è entrata in azione, permettendo un recupero di visibilità attorno al 45%.

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Implicazioni di consent mode dal punto di vista della privacy

Il consent mode di Google è una soluzione orientata alla privacy che mira a bilanciare i diritti degli utenti e le esigenze delle aziende in un contesto di raccolta e utilizzo dei dati.

Per quanto riguarda il GDPR, il consent mode affronta la questione dei dati personali evitando la raccolta di identificatori associati al dispositivo quando le opzioni più ampie del consent mode sono disabilitate. Di conseguenza, nessuna delle informazioni raccolte rientrerebbe nella definizione di “dati personali” e, pertanto, non rientra nell’ambito del GDPR. Il GDPR richiede una base giuridica legittima per il trattamento dei dati personali, che può essere basata sul “consenso” o sull’ “interesse legittimo”. Nel caso del consent mode, i dati anonimi raccolti senza consenso presentano un ostacolo inferiore per dimostrare un interesse legittimo. Questo almeno è la logica che Google cela dietro questa funzionalità, che si propone di recuperare, almeno in parte, i dati sugli utenti che non acconsentono al tracciamento.

Abbiamo capito che consent mode di Google, combinato con il modello di dati basato sugli eventi di Google Analytics 4 e Google Ads, offre alle aziende la possibilità di lavorare con set di dati più ricco, migliorando le potenzialità delle analisi dei dati in un mercato attento alla privacy.

E tu? Stai utilizzando questa funzionalità?

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