Coordinando progetti di Web Analytics ti puoi trovare a dover garantire una corretta attribuzione delle sessioni senza avere il completo controllo su come le diverse campagne vengono taggate. Chi gestisce i social crea gli utm a suo modo, chi gestisce le campagne email in un altro. C’è chi da libero sfogo alla fantasia sui nomi dei mezzi e sorgenti di traffico (ti prego, fermati!).
Con best practice e regole prefissate possiamo ritornare a gestire correttamente queste attribuzioni. Vediamo come.
Un template per gli UTM
Per un corretto tracciamento delle campagne Ads o Social, la costanza nell’uso degli UTM è fondamentale.
A questo link potete scaricare un template per il tagging degli UTM e condividerlo con il vostro team. Potete inserire l’url della landing page, vincolando medium e source a dei valori preimpostati, lasciando il nome della campagna come campo libero.
Quali Mezzi e Sorgenti utilizza Google Analytics per i raggruppamenti di canale
Google Analytics utilizza mezzo e sorgente per attribuire il traffico ai raggruppamenti di canali predefiniti, quelli che ritrovi nel report Acquisizione > Canali ma anche in Conversioni > Canalizzazioni multicanale. Se vuoi garantire una corretta consultazione dei canali hai due opzioni:
- Puoi modificare i raggruppamenti di canali andando ad inserire delle regole personalizzate.
- Puoi utilizzare i medium/source proposti da Analytics per taggare le tue campagne UTM.
In questa tabella riporto i vari medium che Google Analytics utilizza per raggruppare i canali.
Canale | Mezzo (medium) |
---|---|
Diretto | (not set)+source: direct |
(none) | |
Ricerca organica | organic |
Social | social, social-network, social-media, sm, social network, social media |
Affiliati | affiliate |
Referral | referral |
Ricerca a pagamento | cpc, ppc, paidsearch |
Altre forme di pubblicità | cpv, cpa, cpp, content-text |
Display | dispay, cpm, banner |
(unavailable) o (other) | Assegnato se non esiste corrispondenza con i canali sopra |
Ricorda
Devi usare esattamente queste parole; l’algoritmo che smista il traffico è case sensitive dunque “Email” è differente da “email”
Non utilizzare gli UTM per taggare i link interni
Stai usando i parametri UTM per taggare i link interni? Purtroppo è una pessima idea. Ogni volta che un utente clicca su un link interno con UTM darà origine ad una nuova sessione, sporcando irrimediabilmente i dati. Se desideri monitorare i link interni, è consigliabile utilizzare gli eventi tramite Google Tag Manager. I parametri UTM dovrebbero essere usati solo per marcare i link esterni.
Nel prossimo capitolo vedremo come Google Analytics gestisce il traffico diretto.