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Ecosia è una valida alternativa a Google?

By 10 Ottobre 2021Maggio 13th, 2022Search Engine Optimization, Sostenibilità
Ho usato Ecosia per un mese, il motore di ricerca che devolve parte dei proventi della pubblicità in attività di tutela ambientale, impostandolo come motore di ricerca di default sul browser che utilizzo sia su smartphone che su desktop per tutto quello che riguarda la mia vita privata.
Nell’ultimo mese ho effettuato circa 120 ricerche che mi hanno dato la possibilità di valutare la qualità dell’esperienza di ricerca, sopratutto in comparazione a Google, il motore di ricerca che utilizzo quotidianamente come la maggior parte delle persone.
Ecosia in Italia ha una market share piuttosto piccola. Stando ai dati di Global stats counter, a Settembre 2021 Ecosia è utilizzato dallo 0.22% degli utenti italiani (contro il 95.22% degli utenti che utilizza Google). Anche nel mercato dove è più utilizzato, la Germania, il motore di ricerca conta l’1.04% degli utenti.
La fetta di mercato è sì piccola ma interessante, specialmente per alcuni verticali: se il tuo target è molto sensibile a temi ambientali, essere presenti in Ecosia sia in organico che a pagamento potrebbe essere il posto giusto per ottenere un ROI elevato.
Ma facciamo un passo indietro: capiamo cos’è Ecosia e come funziona prima di confrontarlo con Google.

Cos’è Ecosia

Ecosia è un motore di ricerca che utilizza gran parte dei proventi pubblicitari per sostenere progetti a favore dell’ambiente, specialmente riforestazioni (qui potete leggere come viene investito il fatturato).
I risultati di ricerca e gli annunci di ricerca di Ecosia sono basati su Bing di Microsoft, personalizzato e migliorato da Ecosia stesso. Se siete interessati ad approfondire la legittimità di Ecosia dal punto di vista ambientale, vi lascio questo video di Our Changing Climate.

Ecosia Vs Google: chi offre la migliore esperienza di ricerca?

Google offre senza dubbio la migliore esperienza di ricerca, ma nelle oltre 120 ricerche ho notato anche delle similitudini significative. Vediamo quali.

Query navigazionali

Una query di navigazione è una query di ricerca inserita con l’intento di trovare un particolare sito web o pagina web. Per esempio, un utente potrebbe inserire “reddit climate change” nella barra di ricerca di Google per trovare uno specifico thread di Reddit piuttosto che inserire l’URL nella barra di navigazione di un browser o utilizzare un bookmark.
Dal punto di vista di un motore di ricerca, la SERP navigazionale (acronimo per “search engine result page” – pagina dei risultati di ricerca) è una delle più semplici da generare in quanto l’intento dell’utente è inequivocabile.
Per queste tipologie di query, i due motori di ricerca restituiscono risultati equivalenti, spesso identici almeno per quanto riguarda il risultato in prima posizione.
Durante il mio mese di test non ho mai avuto problemi a reperire il sito web che cercavo con questa tipologia di query in Ecosia.

SERP di una query navigazionale su Ecosia

SERP di una query navigazionale su Google

Query transazionali

Le query transazionali possono includere nomi esatti di marche e prodotti (“patagonia torrent shell”) o essere generiche (“giacca antipioggia”) o includere termini come “comprare”. L’intento del ricercatore è quello di fare un acquisto nel prossimo futuro.
Questa SERP ha una complessità maggiore per il motore di ricerca, che deve restituire risultati soddisfacenti con un mix di siti web dove il brand è presente o, se il brand non è presente nella query, un mix di siti web che abbiano un offerta completa e siano riconosciuti come affidabili e sicuri.
In diversi test effettuati, Google è risultato qualitativamente superiore, sopratutto se la query è più generica. Per il termine “giacca antipioggia”, per esempio, Google restituisce risultati Google Shopping con prezzi diversi, una serie di siti aggregatori di abbigliamento e un sito verticale sull’abbigliamento sportivo.
Ecosia, invece, in queste SERP per query generiche inserisce spesso un mix di risultati correlati, come per esempio giacche per il calcio o per la moto, interesse che però non è stato specificato dall’utente.

SERP di una query transazionale su Ecosia

SERP di una query transazionale su Google

Query informazionali

Le query informative possono coprire un ampio argomento e avere migliaia di risultati rilevanti, per esempio “come rendere impermeabile una giacca”. Quando un utente inserisce una query di ricerca informativa in Google o in un altro motore di ricerca, sta cercando informazioni su un prodotto, servizio o su come fare qualcosa; esse sono le query in assoluto più ricercate.
Nell’esempio riportato il primo risultato è identico per entrambi. Poi possiamo vedere come Ecosia mostri altri risultati testuali e, senza alcun valido motivo, delle foto di giacche. Google invece fa leva sulle sue altre proprietà, in questo caso YouTube, per fornire una risposta in formato video all’utente, oltre al risultato testuale.

SERP di una query informazionale su Ecosia

SERP di una query informazionale su Google

Conclusioni

E dunque? Continuerò ad utilizzare Ecosia?
Durante l’ultimo mese ho contribuito a far piantare 2 alberi, niente male!

È con rammarico che, però, ammetto di essere tornato ad utilizzare Google come motore di ricerca principale: con Ecosia ho avuto spesso difficoltà con query di tipo informazionale, dovendo raffinare 2 o 3 volte la ricerca prima di trovare una risposta. Trovo davvero molto utili anche i diversi rich snippet di Google, come per esempio quello del meteo, le risposte secche o specialmente le mappe, che in Ecosia non appaiono.

Se avete la pazienza di fare qualche ricerca in più prima di arrivare al risultato sperato, sappiate che scegliendo Ecosia farete del bene all’ambiente.

Dal punto di vista del marketing digitale invece, Ecosia rimane un canale interessante da provare, sopratutto per i business che operano in campo sostenibile. Fra gli utenti di questo motore di ricerca troverete utenti molto sensibili alle vostre tematiche.

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